VADOplex è un sistema meccanico per la prevenzione della trombosi venosa profonda che basa il suo principio di azione su un rapido impulso meccanico di compressione del plesso venoso periferico e riproduce la fisiologica circolazione del cammino, riducendo la stasi nei pazienti immobilizzati.
Il sistema meccanico dotato di fasce per il piede, disponibili anche per polpaccio e mano, produce quasi il doppio del flusso venoso femorale rispetto ai sistemi pneumatici al polpaccio o ai gambali in commercio1.
VADOplex può essere usato come unico sistema di prevenzione della trombosi venosa profonda per quei pazienti a cui è controindicata la terapia farmacologica o non possono essere utilizzate calze antitrombotiche.
Non proporre l’utilizzo di calze elastiche anti-trombo a pazienti con:
La compressione sulle vene superficiali delle gambe, con calze antitrombotiche o con i sistemi pneumatici alla coscia o al polpaccio, dipende strettamente dalla massa grassa e dalla massa muscolare del paziente e diventa quindi molto variabile e spesso insufficiente.
La compressione al piede con il sistema ad impulso VADOplex ha un accesso diretto alle vene profonde e produce un migliore flusso venoso indipendentemente dalla circonferenza dell’arto inferiore trattato e quindi anche nei pazienti in sovrappeso.
Per interventi di neurochirurgia dell’encefalo e laddove non è possibile somministrare la terapia farmacologica, il sistema VADOplex è utilizzato già nella fase intraoperatoria e può essere utilizzato come unica misura di prevenzione. Al paziente viene montata la fascia al piede già in sala operatoria, e la terapia meccanica di compressione viene proseguita successivamente anche in reparto o in terapia intensiva.
In ortopedia, anche la semplice riduzione di una frattura può portare a embolia polmonare.
La manipolazione della gamba durante interventi di protesi d’anca o ginocchio, insieme a valve per divaricare o l’uso dei lacci emostatici, causa spesso traumi alla vena femorale e aumenta la probabilità di trombosi venosa profonda.
Anche interventi su fratture di bacino hanno un rischio molto elevato di trombosi venosa profonda.
Secondo le linee guida della Toscana, la CPI (compressione pneumatica intermittente) è indicata nella profilassi della TVP nei pazienti chirurgici e in quelli ricoverati in terapia intensiva. La CPI è indicata anche nei pazienti con ictus emorragico in fase acuta e nei pazienti con ictus ischemico ad alto rischio di trasformazione emorragica.
La produzione di ossido nitrico viene stimolato tramite il sistema a impulso VADOplex. Il trasporto di ossigeno e altri nutrienti viene migliorato tramite un significativo aumento del flusso sanguigno che crea favorevoli condizioni alla formazione di nuovo tessuto accelerando così il processo di guarigione delle ferite e delle ulcere nelle persone diabetiche e con problemi di circolazione.
In caso di disturbi di sensibilità agli arti trattati sono richiesti controlli ravvicinati dei punti cutanei che vengono in contatto con la camera d’aria sotto pressione della fascia.
1 INTERMITTENT PNEUMATIC COMPRESSION. A COMPARISON OF FEMORAL VEIN VELOCITY WITH FIVE DIFFERENT DEVICES (D. Warwick, K. Dewbury, A. Forrester, International Angiology)
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